Cronache silenziose post attentato.
In questi giorni di estremo dolore provocato dal recente attentato terroristico in Francia, più o meno tutti hanno sentito il bisogno di dire la propria.
Chi condanna l'ondata di odio che si è generata, chi la giustifica....ognuno a modo suo ha dato sfogo ad una profonda sensazione di dolore.
Ho pensato molto a quanto accaduto, ci ho pensato da mamma senza dormire la notte e poi ci ho pensato da blogger perchè in questo momento l'unica vera forma di comunicazione possibile di fronte a quello che è accaduto, a parer mio, è il silenzio.
Condividendo la scelta degli amici Creativi Digitali, ho deciso di non scrivere nulla nei giorni immediatamente successivi l'attentato ma è qui, in questo spazio, che vi parlerò di quel silenzio.
Il silenzio fa parte di quella comunicazione non verbale che meglio può esprimere uno stato d'animo senza per questo dover dire alcuna parola. Pensiamo a quando ascoltiamo una persona parlare, in quel momento il nostro silenzio è il primo segnale di un profondo rispetto nei confronti di quella persona perché trasmette interesse per quello che sta dicendo.
L'ascolto rappresenta un momento importante perché precede un'analisi, che sarà maggiormente precisa se mossa da un coinvolgente ed interessante discorso. In questi momenti, il silenzio favorisce il dialogo tra due o più interlocutori perché predispone lo spazio per il confronto.
Spesso il nostro istinto, soprattutto durante discussioni particolarmente concitate, ci spinge ad occupare lo spazio destinato al silenzio, non ascoltiamo, abbiamo l'urgenza di dire quello a cui stiamo pensando...risultato? Incomprensioni, voce alta, liti. E il messaggio senza risposta? Quel silenzio "digitale" ci manda in bestia....quel momento in cui manca la risposta, in realtà, sappiamo che racchiude una risposta ben precisa.
L'ascolto di noi stessi è un altro di quei momenti in cui il silenzio fa da padrone. Il totale nulla che crea spazio per un milione di idee, pensieri, emozioni. Nel silenzio riusciamo a cogliere immagini, suoni, colori che nella frenesia della parola avremmo solo dato per scontato.
Prendere la decisione di non dire nulla, può rappresentare la scelta più azzeccata per fermare il tempo o semplicemente per trasmettere un segnale di forte impatto. Una pagina pubblicitaria totalmente bianca o con una sola parola, incuriosisce e racchiude un messaggio nascosto per il cervello che spinge il lettore alla ricerca di più parole, spiegazioni.
Silenzio è anche rispetto, rispetto per quelle vittime. Silenzio per riflettere a cosa stiamo andando incontro. Silenzio....un minuto.