Pubblicità vs Salute? No!

Alcuni giorni fa è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato che cancella la sanzione inflitta da AGCOM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) all’Ordine dei Medici per la presenza nel Codice deontologico di norme che limitavano la pubblicità per i professionisti.

Avendo un blog che parla di marketing ed essendo all'interno del settore odontoiatrico ormai da diversi anni, non potevo esimermi dal commentare la notizia. Non ho alcun interesse nell'esprimere un giudizio positivo o negativo in merito ma certamente questa sentenza mette noi "operatori" nella posizione di dover riflettere bene su quanto sia stato deciso.

La priorità non può che andare al paziente, questo è il caposaldo di ogni campagna di marketing e/o di business in questo settore ed è per questa ragione che va tutelato il diritto alla salute, ma ancor di più oggi stiamo affermando l'importanza di poter mettere il paziente nelle condizioni di comprendere il ruolo e, soprattutto, il lavoro del medico. Attenzione questo non significa "sostituirsi ad esso" ma capire l'urgenza o la necessità di un certo tipo di cure, comprendere un preventivo e per quale ragione il medico ha scelto di seguire una determinata procedura di intervento.

Un nuovo modo di comunicare. Ne stiamo parlando da tempo, lo abbiamo approfondito con l'intervista alla psicologa Dr.ssa Di Tommaso la quale ci ha confermato l'urgenza di dover utilizzare un linguaggio totalmente diverso con i pazienti prima che loro stessi si perdano tra i social network alla ricerca di un feedback che non sempre sarà attendibile.

Nell'articolo pubblicato da Odontoiatria 33 a cura di Roberto Rosso (Presidente Key-Stone) pochi giorni fa ci chiede se il paziente sia in grado di giudicare il proprio dentista facendo notare che"gli utenti tendono a ricercare in rete per essere informati, per prendere decisioni e sono orientati a fidarsi del consiglio di chi ha fatto esperienze simili". Quindi ora fermiamoci a pensare a che tipo di campagna marketing è il caso di fare, comprendendo che la credibilità non si crea su un prezzo ma su qualità e professionalità, che generano passaparola e...alla fine....fanno comunicazione da sole.

La più grandi associazioni di settore lo chiedono da tempo: TRASPARENZA, COMUNICAZIONE ACCESSIBILE e DIRITTO ALLA SALUTE. 3 fattori importanti che non possono vivere slegati l'uno dall'altro e non solo in odontoiatria.

Non si sta chiudendo una porta con la sentenza del Consiglio di stato sulla pubblicità, anzi sta aprendo un portone di opportunità che possono portare ad ottenere un risultato più che soddisfacente in termini di eccellenza e, allo stesso tempo, visibilità.

In conclusione ritengo corretto che vi sia la possibilità per i medici di utilizzare, al giorno d'oggi, mezzi di comunicazione efficaci a raggiungere la massa ma che questi vengano giustamente regolamentati e gestiti al fine di tutelare la salute dei pazienti.

E allora iniziamo riformulando la domanda più importante: "Tu, paziente, cosa ne pensi?"