Chiarezza e Trasparenza

Una strada per comprendersi

Mai come in questi giorni i termini CHIAREZZA e TRASPARENZA stanno entrando a far parte in modo dirompente della mia quotidianità.

Perché? I motivi sono molti, la scuola, il lavoro, nella vita di tutti i giorni siamo alla continua ricerca di punti di riferimento che troppo spesso vengono a mancare. Per non entrare nei dettagli, che sarebbero inutilmente noiosi nonché profondamente privati, ritengo sia necessario dare subito un'informazione importante e troppo spesso scontata:

SE IL MESSAGGIO CHE SI COMUNICA E' COMPRENSIBILE, REALIZZABILE E VERIFICABILE abbiamo già conquistato una fetta di pubblico non indifferente. Con questo intendo includere tutte le categorie a me più care:

  • i genitori che vengono invitati dalla scuola a sostenere attività didattiche che non capiscono o non condividono.
  • il mondo del lavoro dove ci si trova a ricostruire strategie e percorsi ripartendo da zero.
  • per concludere con ogni campagna di marketing che si scontra inevitabilmente con quel folto gruppo di sostenitori della teoria che MARKETING è uguale a PUBBLICITÀ' INGANNEVOLE.

Andiamo con ordine in modo che riesca a portarvi il mio pensiero rispetto a queste realtà apparentemente distanti ma così vicine.

La scuola pubblica fa fatica a portare avanti progetti validi per i nostri ragazzi e chiede ai genitori di sovvenzionarli per poter ampliare l'offerta formativa. Con queste poche parole chi non vorrebbe aprire quella porta al proprio figlio "semplicemente" rinunciando ad una pizza di un sabato sera? Nel 2016 però capita che, dovendo anche fare i conti con un numero sempre più ingente di spese familiari, il genitore voglia avere ben chiaro perché o meglio, a cosa, sta contribuendo di tasca propria. CHIAREZZA e TRASPARENZA, sono le uniche due richieste fatte per poter scegliere se va bene o no.

Se trasferiamo questa realtà al mondo del lavoro, comprenderemo facilmente come le stesse due esigenze si abbiano per coloro i quali si vedono catapultati in nuovi progetti e strategie che stravolgono quasi totalmente le logiche seguite fino a quel momento. Anche in questo contesto, un messaggio limpido, organizzato e che tutela la professionalità dei soggetti sarà la chiave per una ripartenza più efficace.

Concludo quindi con l'argomento del quale ultimamente si dibatte senza sosta. Aziende operanti nel settore sanitario che utilizzano campagne di marketing per fini imprenditoriali e che, a detta di alcuni, ledono l'interesse dell'utente finale ovvero il paziente.

Come ho già detto in precedenza, fare marketing non significa ingannare le persone, nè tanto meno promettere qualcosa che in realtà non si avrà, questo non è fare marketing ma truffare. Il marketing, come lo intendo io, è tutto ciò che porta l'azienda (e ci sono tantissime aziende che operano nel sanitario) i suoi prodotti, servizi e valori direttamente all'utente finale.

Fare marketing in uno studio medico, per esempio, vuol dire anche lavorare sul rapporto tra il personale e i pazienti, per far si che questi si sentano tutelati e informati in modo trasparente e senza filtri. Buttare tutto e tutti in un grande calderone produce solo disinformazione e mette il paziente ancor di più in uno stato di confusione portandolo, poi, a perdere fiducia nel professionista che onestamente sta svolgendo il suo lavoro.

Insisto quindi sulla teoria che alla fine, CHIAREZZA e TRASPARENZA saranno le uniche due vie da percorrere, in caso contrario...il fallimento sarà dietro l'angolo.